Matteo Steffan

Matteo Steffan
Laurea in Scienze dell'Educazione
Insegnante di scuola primaria
Pordenone

Intervista aggiornata a gennaio 2023

 

"Abbi il coraggio di metterti in gioco, stupisci e lasciati stupire. Il cammino del buon educatore, parafrasando De André, è talvolta in direzione ostinata e contraria, e in questo potrai scoprire la bellezza di un viaggio sempre unico e mai banale."

 

1) NOME - COGNOME

Matteo Steffan

 

2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO, RUOLO E SEDE

Da due anni insegno alla scuola primaria, precedentemente ho lavorato per cinque anni presso l’associazione l’Arcobaleno Onlus di Porcia.

 

3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: CORSO DI STUDI/MASTER/DOTTORATO

Laurea triennale in Scienze dell’Educazione

 

4) QUALE È STATA LA TUA PRIMA ESPERIENZA DI LAVORO DOPO LA LAUREA?

Durante gli anni universitari ho lavorato presso la Fondazione Opera Sacra Famiglia. È stata un’esperienza lavorativa che mi ha permesso di approcciarmi al mondo dell’educazione e durante la quale ho avuto la possibilità di sperimentarmi e conoscere più da vicino il delicato compito dell’educatore.

 

5) PUOI SPIEGARE QUALI SONO LE MANSIONI E LE RESPONSABILITÀ CHE RICOPRI?

In passato ho lavorato con minori che hanno vissuto in contesti familiari fragili o in situazioni di disagio. Il mio ruolo è stato quindi quello di accompagnare questi bambini e ragazzi in un momento di passaggio. Mi sono occupato di curare sia gli aspetti strettamente educativi che di supporto scolastico. Per fare ciò è stato fondamentale intessere una relazione di fiducia con le figure genitoriali e con la scuola, al fine di coordinare e rendere maggiormente efficaci gli interventi rivolti al minore. Un aspetto fondamentale nella quotidianità è stato la condivisione e il supporto con i colleghi e il resto del team (coordinatrice educativa e psicologa per la supervisione).

Da tre anni a oggi sto operando come docente di sostegno presso la scuola primaria. Il mio ruolo è quello di rendere il percorso scolastico il più inclusivo possibile, non solo per i bambini con disabilità ai quali vengo affidato. Altro compito essenziale è la redazione del PEI (Piano Educativo Individualizzato) nel quale si stabiliscono gli obiettivi educativi e didattici da perseguire durante l’anno scolastico; tale documento viene stilato in condivisione con gli altri insegnanti di classe, l’equipe medica che ha in carico il bambino e i genitori. Quest’anno sono stato inoltre nominato come responsabile per uno sportello che ha l’obiettivo di dare supporto ad insegnanti e famiglie nella gestione di comportamenti di difficile gestione da parte di bambini e ragazzi.

 

6) C’È UN ERRORE CHE RITIENI DI AVER COMMESSO NELLA RICERCA DEI TUOI PRIMI IMPIEGHI E CHE TI SENTI DI CONDIVIDERE AFFINCHÉ ALTRI NON LO RIPETANO?

Un vero e proprio errore forse no. In alcune occasioni per la fretta di trovare nell’immediato un impiego lavorativo mi sono adattato a dei ruoli che non sentivo completamente miei.

 

7) QUALI SONO LE COMPETENZE O CARATTERISTICHE CHE TI HANNO PERMESSO DI RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI PROFESSIONALI?

In ambito professionale mi sento una persona capace di saper entrare in relazione positiva con gli altri. Una delle caratteristiche che sento maggiormente mie è il saper osservare e avere un ascolto attivo finalizzato a creare un intervento educativo personalizzato sul minore.

 

8) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO CHE DESIDERA INTRAPRENDERE LA TUA PROFESSIONE?

Essendo il mondo dell’educazione molto variegato, consiglio di intraprendere quante più esperienze possibili per capire quali sono le mansioni che più si sentono proprie. Inoltre, ritengo sia stato per me efficace costruire un mio stile educativo che è andato a rafforzarsi nel tempo. È un lavoro che richiede la capacità di entrare in relazione e in un ascolto attivo verso il prossimo, un percorso di crescita sia professionale che personale.