Marco Gombacci

Marco Gombacci
Laurea in Scienze giuridiche
Consulente di politica estera presso il Parlamento Europeo, docente universitario a contratto presso l'Università europea di Valencia e analista politico presso The European Post
Bruxelles - Belgio

Intervista rilasciata a settembre 2022

 

"Fai esperienze all’estero e viaggia, ma con uno spirito costruttivo, cercando di entrare nella mente e nella cultura dei Paesi che visiti. Non ti fermare alle apparenze e cerca di trovare sempre gli aspetti più controversi. Non aver paura di uscire dalla ‘comfort zone’."

 

1) NOME - COGNOME 

Marco Gombacci

 

2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO, RUOLO E SEDE

Parlamento Europeo, Università europea di Valencia, The European Post; Consulente di politica estera, docente universitario a contratto e analista politico; Bruxelles (Belgio)

 

3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: CORSO DI STUDI/MASTER/DOTTORATO

Laurea triennale in Scienze giuridiche

 

4) QUALE È STATA LA TUA PRIMA ESPERIENZA DI LAVORO DOPO LA LAUREA? CREDI TI SIA SERVITA PER ENTRARE A FAR PARTE DELL’AZIENDA PER CUI LAVORI?

Con un tirocinio proprio co-organizzato dall’Università di Trieste assieme alla sede della Regione FVG a Bruxelles. Un’esperienza che mi ha permesso di collegare le realtà istituzionali locali in un contesto europeo. Un passaggio fondamentale per capire come e quanto sia importante il collegamento tra Unione europea a gli enti locali. Non solo la laurea è servita, ma l’esperienza in generale all’Università è stata fondamentale per aprire la mente e l’incontro con alcuni professori, come il prof. Bussani, decisivo per intraprendere una carriera internazionale.

 

5) PUOI SPIEGARE QUALI SONO LE TUE MANSIONI E LE RESPONSABILITÀ CHE RICOPRI?

Sin dopo la laurea all’Università di Trieste e con l’esperienza a Bruxelles, mi sono occupato di consulenza nelle relazioni internazionali e affari esteri. Ho approfondito questi campi anche con esperienze in prima persona in zone di conflitto. Sono stato in Iraq durante l’offensiva di Mosul, sono entrato a Raqqa (Siria) ancora in mano allo Stato islamico, ho seguito una delle ultime battaglie a Deir Ezzor (Siria), sono stato nel Nagorno Karabakh durante il conflitto tra Armenia e Azerbaijian e mi sono recato in Ucraina proprio i primi giorni della guerra. Con queste esperienze di prima mano, oltre ad aver scritto articoli per le principali testate nazionali e internazionali ed essere stato ospite in diverse trasmissioni televisive come commentatore, svolgo consulenza al Parlamento europeo per tematiche di politica estera e ho una docenza a contratto all’Università europea di Valencia per un master organizzato in collaborazione con le Nazioni Unite.

 

6) C’È UN ERRORE CHE RITIENI DI AVER COMMESSO NELLA RICERCA DEI TUOI PRIMI IMPIEGHI E CHE TI SENTI DI CONDIVIDERE AFFINCHÉ ALTRI NON LO RIPETANO?

Errori molti, ma forse dovevano essere commessi. Mi spiego: non esiste una strada predefinita per trovare il lavoro a cui uno aspira. Solo provando e riprovando con tenacia, imparando dagli errori e non scoraggiandosi si ha la possibilità di raggiungere la meta ambita.

 

7) QUALI SONO LE COMPETENZE O CARATTERISTICHE CHE TI HANNO PERMESSO DI RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI PROFESSIONALI?

Innanzitutto la flessibilità. Molte volte avrei potuto percorrere strade più comode e già battute, ma ho preferito rimettermi in gioco, trovare nuove sfide e sapermi adattare. Non ho mai detto no a prescindere. Quando mi è stato proposto di andare anche in zone di guerra, non ho esitato a dire di sì. Inoltre ci deve essere sempre una buona dose di curiosità per scoprire nuove frontiere, conoscere il mondo e avere il coraggio di uscire dalla cosiddetta 'comfort zone'.

 

8) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO CHE DESIDERA INTRAPRENDERE LA TUA PROFESSIONE?

Oltre allo studio e alle attività di ricerca, fondamentali, è necessario fare esperienze all’estero, come l’Erasmus e viaggiare, ma con uno spirito costruttivo, cercando di entrare nella mente e nella cultura dei Paesi che si visitano. Necessario anche non fermarsi alle apparenze. Cercare di trovare sempre gli aspetti più controversi per poter capire e comprendere a fondo che spesso la visione manichea che viene rappresentata risulta essere spesso un’analisi superficiale. E, ripeto, a costo di essere noioso, non avere paura di uscire dalla ‘comfort zone’. Questo per me è il messaggio più importante. Inoltre la classificazione classica dei lavori è cambiata. Ora, oltre alla professione di avvocato, magistrato, notaio, esistono nuove figure professionali ibride che permettono ai lavori di spaziare in contesti diversi - ma affini - tra di loro, permettendoti di allargare i tuoi campi di operazione.