Aldo Vesnaver

Aldo Vesnaver
Laurea in Fisica; PhD in Geofisica
Ricercatore affiliato presso Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS
Trieste

Intervista rilasciata a luglio 2023

 

"Punta sempre in alto, a obiettivi difficili, ma non impossibili. Scrive Machiavelli che l'arciere deve puntare la sua freccia verso la Luna: anche se non la raggiungerà, la freccia arriverà lontano."

 

1) NOME - COGNOME

Aldo Vesnaver

 

2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO, RUOLO E SEDE

Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, Ricercatore Affiliato, Trieste (Sgonico, Borgo Grotta Gigante 42/3)

 

3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: CORSO DI STUDI/MASTER/DOTTORATO

Corso di Laurea in Fisica, Dottorato di Ricerca in Geofisica

 

4) QUALE È STATA LA TUA PRIMA ESPERIENZA DI LAVORO DOPO LA LAUREA? CREDI TI SIA SERVITA PER ENTRARE A FAR PARTE DELL’AZIENDA PER CUI LAVORI?

Ho avuto un contrattino trimestrale presso l’OGS, che mi è servito moltissimo per imparare a elaborare dati geofisici con i computer e a conoscere le persone che, dopo la mia assunzione in ruolo, sono diventate colleghi e amici. Ho anche lavorato durante la laurea nello studio professionale del prof. Icilio Finetti, Ordinario di Geofisica Applicata a Trieste, da cui ho imparato le basi del mestiere di geofisico, e anche di quanto meraviglioso possa essere questo campo, lavorando a cavallo tra scienza, industria e accademia.

 

5) PUOI SPIEGARE QUALI SONO LE TUE MANSIONI E LE RESPONSABILITÀ CHE RICOPRI?

Da poco sono in pensione, ma continuo a lavorare come Ricercatore Affiliato presso l’OGS, producendo articoli scientifici assieme ai miei ex-colleghi. Negli anni passati, oltre che all’OGS, ho lavorato come Ricercatore Senior in Arabia Saudita presso la Saudi Aramco – (la più grande compagnia petrolifera al mondo) – e ho insegnato come Professore Ordinario di Geofisica Applicata sia in Arabia Saudita (King Fahd University of Petroleum and Minerals) sia negli Emirati Arabi Uniti (Khalifa University).

In tutti questi diversi “mondi professionali”, ho ideato e promosso progetti di ricerca applicata, spesso anche dirigendo gruppi di ricercatori, avendo cura che il nostro lavoro producesse benefici pratici tangibili. Tra questi, il principale era la produzione di petrolio. Negli ultimi anni, tuttavia, ho cambiato radicalmente obiettivi, occupandomi di acqua potabile e protezione dell’ambiente.

 

6) C’È UN ERRORE CHE RITIENI DI AVER COMMESSO NELLA RICERCA DEI TUOI PRIMI IMPIEGHI E CHE TI SENTI DI CONDIVIDERE AFFINCHÉ ALTRI NON LO RIPETANO?

Sono stato molto fortunato ad aver incontrato il prof. Icilio Finetti in un momento particolare: aveva bisogno di un collaboratore per un grande progetto internazionale di interpretazione sismica ed era contento di assumere uno studente di fisica. MA sottolineo che non è stata solo fortuna. Io avevo sentito una decina di diversi professori, dopo il secondo anno, per parlare di possibili tesi di laurea e delle conseguenti opportunità di lavoro. SE non l’avessi fatto, non avrei incontrato il prof. Finetti, che era l’ultimo che contattai.

Quindi, l’errore da evitare è limitarsi a considerare solo le soluzioni più semplici e ovvie.

 

7) QUALI SONO LE COMPETENZE O CARATTERISTICHE CHE TI HANNO PERMESSO DI RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI PROFESSIONALI?

Una caratteristica che i miei colleghi mi riconoscono è la tenacia. Anche affrontando problemi difficili, che richiedono molto lavoro (spesso con il rischio di fallire), non mi arrendo facilmente. Mi piace pianificare il lavoro per tempo, discutendolo con i miei eventuali “compagni di avventura”. 

Un mio caro zio, cinquant’anni fa, diceva che “il mondo è ubriaco di petrolio e computer”. Da allora a oggi non è cambiato affatto, e in mezzo c’è la mia avventura professionale: cercare il petrolio (e oggi l’acqua) con i computer. È quello che ho imparato all’Università di Trieste e nei miei primi anni all’OGS.

 

8) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO CHE DESIDERA INTRAPRENDERE LA TUA PROFESSIONE?

La mia esperienza professionale ha attraversato tre mondi molto diversi, pur facendo sempre quasi la stessa cosa, ovvero ricerca applicata per la geofisica. Quindi devo distinguere tre diversi casi. 

Accademia. Il mondo universitario italiano premia poco il merito e molto la fedeltà a un gruppo potente. All’estero nessuno è “figlio di qualcuno”, pertanto la valutazione è molto più corretta; ma in questo caso, i concorrenti vengono da tutto il mondo. Io preferisco questo secondo caso, che mi ha favorito.

Industria. Nell’industria è assai forte lo stress sui risultati pratici, da ottenere in tempi certi. Tuttavia gli stipendi possono essere piuttosto alti, lavorando all’estero. I mezzi economici per progetti complessi possono raggiungere livelli altissimi, e quindi raggiungere risultati scientifici impossibili altrove. Non sempre, però, questi risultati possono essere pubblicati.

Enti di ricerca. Sono una via di mezzo tra accademia e industria, da molti punti di vista. Vi si lavora spesso per progetti, come nell’industria, ma con la consapevolezza che anche i risultati negativi sono progressi scientifici. Le progressioni di carriera sono più fluide che all’università, e lo spirito di collaborazione tra i colleghi è generalmente migliore che altrove. Probabilmente è la scelta ottimale. Io considero l’OGS il posto migliore in cui ho lavorato.

 

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