Massimo Braini

Massimo Braini
Laurea in Storia; PhD in Geomatica e Sistemi Informativi Territoriali
Libero professionista
Trieste

Intervista rilasciata a maggio 2017

 

"Sfrutta al massimo tutte le possibilità di collaborazione e partecipa attivamente alle iniziative che si presentano, di qualsiasi tipologia, prediligendo quelle di maggior interesse e che possano portare a un marcato grado di approfondimento."

 

1) NOME - COGNOME

Massimo Braini

 

2) AZIENDA ATTUALE PRESSO CUI SEI IMPEGNATO E RUOLO

Libero professionista, Trieste

 

3) FORMAZIONE PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE: CORSO DI STUDI/MASTER/DOTTORATO

Laurea ante riforma in Storia (Topografia dell’Italia Antica); Dottorato in Geomatica e Sistemi Informativi Territoriali

 

4) IN CHE MODO IL TUO PERCORSO DI STUDI HA INFLUITO SULLE TUE SCELTE PROFESSIONALI?

Ho avuto la fortuna di poter sovrapporre gli ultimi periodi di studio universitario ai primi passi nel mondo del lavoro, sfruttando totalmente le opportunità che il Dipartimento a cui facevo riferimento mi ha offerto per, da un lato, completare la formazione teorica e, dall’altro, impostare la formazione pratica con docenti e professionisti. 

 

5) IN COSA CONSISTE IL TUO LAVORO?

Collaboro con società, professionisti ed enti pubblici che si occupano di tutela e ricerca nel settore dei beni culturali, in particolare nel campo della ricerca archeologica e, ancora più nel dettaglio, nel settore dei rilevamenti topografici e dei rilievi strumentali e diretti. Il mio lavoro ha una parte “di cantiere” (sia esso uno scavo archeologico di ricerca scientifica o una c.d. sorveglianza ad altri tipi di intervento edile o strutturale svolti in zone di interesse storico e archeologico) ed una parte “di sviluppo” (elaborati grafici, testi, modelli digitali, relazioni, pubblicazioni).

 

6) PERCHÉ HAI DECISO DI CANDIDARTI PER L’AZIENDA/ENTE PER CUI LAVORI?

La decisione di percorrere la strada della libera professione a partita IVA individuale è stata quasi “imposta” dal mondo del lavoro e dalla tipologia di collaborazioni e incarichi che posso ottenere; per un lungo periodo ho avuto la possibilità di collaborare con altri professionisti in una s.r.l. di cui sono stato Amministratore Unico, anche in quel caso come risposta a un’opportunità di crescita professionale e lavorativa.

 

7) RITIENI DI ESSERE CRESCIUTO DAL PUNTO DI VISTA PROFESSIONALE? CHE COMPETENZE HAI ACQUISITO?

La risposta non può che essere affermativa; come per qualsiasi settore professionale che preveda una parte di ricerca, di innovazione e di aggiornamento tecnico (e tecnologico) anche l’archeologia in genere prevede una necessaria e costante crescita di esperienze e di capacità, di pari passo ad una specializzazione in alcuni campi di ricerca; nel mio caso ho avuto la fortuna di avere degli ottimi maestri, incontrati nel corso degli studi e immediatamente dopo la fine di questi, che mi hanno permesso di acquisire competenze di livello professionale nel campo dello scavo archeologico stratigrafico e delle sue metodologie e del rilevamento topografico, approfondendo quegli aspetti soprattutto pratici che avevo avuto modo di intravedere nel corso della formazione universitaria.

 

8) COSA CONSIGLIERESTI A UN NEOLAUREATO?

Il nostro è, e rimane, un settore di problematico, ma non impossibile, sbocco professionale, per moltissimi aspetti è un lavoro fisico e faticoso che si allontana, e di molto, della figura dell’archeologo idealizzata e stereotipata; pertanto a uno studente che voglia intraprendere questa strada professionale consiglio di verificare a fondo la natura e le specificità di questo lavoro. A un laureando consiglio di sfruttare al massimo tutte le possibilità di collaborazione e di partecipare attivamente alle iniziative che si presentano, di qualsiasi tipologia, ma prediligendo quelle di maggior interesse e che possano portare a un marcato grado di approfondimento. A un laureato consiglierei di capire quali possano essere le specializzazioni a lui più congeniali in modo tale da poter approfondire alcuni degli aspetti che caratterizzano l’attività professionale dell’archeologo. In questo modo il profilo professionale non resterà “generico”, ma sarà più caratterizzato, anche e soprattutto usando l’interdisciplinarietà che, giocoforza, porta con sé una componente costante di ricerca e innovazione. Fare “archeologia” significa esattamente e letteralmente fare “ricerca”.