Regolamento di Ateneo per l'integrità e l'etica della ricerca

Art. 4 Condotte censurabili

Fatta salva l’eventuale rilevanza civile o penale dei comportamenti di seguito descritti, sono esempi di tali condotte:

A. Nella progettazione e pianificazione della ricerca  

 

CONDOTTE SCORRETTE:

1.   Plagio:

  Appropriarsi, intenzionalmente o per effetto di una condotta non diligente, di proposte progettuali altrui, presentandole interamente o in parte a firma di una persona diversa dall’autore;

  Tradurre integralmente o in parte una proposta progettuale altrui, senza citarne la fonte;

  Appropriarsi, intenzionalmente o per effetto di una condotta non diligente, di idee, dati o risultati altrui nel caso in cui l’attribuzione degli stessi ad altri ricercatori sia documentata e dimostrabile;

  Non accertare il consenso dei coautori di una proposta progettuale prima della sottomissione della stessa a un soggetto finanziatore.

 

2.   Cattiva gestione dei conflitti di interesse: 

  Nascondere parzialmente o interamente i conflitti d’interesse effettivi e quelli potenziali in particolare in relazione ai finanziamenti della ricerca;

  Nascondere, anche parzialmente, il contributo di un soggetto finanziatore alla ricerca;

  Nascondere, anche parzialmente, interessi finanziari diretti;

  Non esplicitare chiaramente la natura e gli scopi perseguiti dal soggetto finanziatore;

  Accettare fonti di finanziamento o ruoli professionali eticamente incompatibili con l’attività di ricercatore secondo criteri e norme che regolano il proprio ente di afferenza e il buon andamento della Pubblica Amministrazione.

 

PRATICHE DISCUTIBILI E/O IRRESPONSABILI: 

  Pianificare in modo inadeguato o superficiale le attività di ricerca; 

  Valutare in modo approssimativo la fattibilità della ricerca; 

  Enfatizzare il valore scientifico potenziale della ricerca includendo nella proposta progettuale dati preliminari incongrui; 

  Imporre o accettare accordi che non garantiscano l’indipendenza di giudizio del ricercatore e che ne limitino o controllino in modo inappropriato la libertà di pubblicare i risultati. 

  Non dichiarare correttamente e non mantenere aggiornato il proprio profilo scientifico sulla pagina web di Ateneo.

 

B. Nello svolgimento del progetto di ricerca  

 

CONDOTTE SCORRETTE: 

1.   Fabbricazione di dati o risultati: 

  Inventare dati o risultati di ricerca, ovvero pubblicare dati o risultati che non siano stati ottenuti affatto oppure che non siano stati ottenuti con i metodi descritti nella pubblicazione.

 

2.   Falsificazione di dati o risultati:

  Modificare, selezionare, manipolare o trasformare dati o risultati mediante tecniche che non siano giustificate dalla metodologia tipicamente impiegata nel campo di ricerca specifico e che non siano presentate in modo trasparente nella pubblicazione. Tali pratiche si configurano come falsificazione qualora sia dimostrato che esse sono state attuate allo scopo di presentare i risultati della ricerca in modo ingannevole. Sono incluse in questa categoria anche le omissioni nella pubblicazione di parte rilevante dei risultati o di dettagli relativi al metodo di ricerca qualora tali omissioni siano volte a distorcere in modo intenzionale i risultati e le conclusioni della pubblicazione. 

 

3.   Incuria e abuso dei dati:

  Raccogliere in modo incompleto e conservare in modo inadeguato materiali, dati, registri e informazioni relativi alle proprie ricerche;

  Dichiarare falsamente, soprattutto nelle pubblicazioni, di essere in possesso di dati e materiali originali;

  Distruggere dati, registri e informazioni relativi a una ricerca in una data antecedente alla scadenza codificata dall’ente di afferenza;

  Ostacolare l’accesso a materiali, dati, registri e informazioni prima della scadenza specificata come limite temporale minimo per la loro conservazione, a fronte di una richiesta di verifica da parte di terzi che vi abbiano titolo.

 

4.   Furto di dati:

  Appropriarsi o fare uso di dati primari di una ricerca senza il consenso degli autori e, in generale, degli aventi diritto o senza attribuire il credito ai legittimi autori; 

  Dare a terzi accesso a risultati, scoperte, ipotesi, teorie e metodi inediti di ricerca prima che questi siano stati pubblicati o senza avere il consenso degli altri co- autori e, in generale, degli aventi diritto. 

 

PRATICHE DISCUTIBILI E/O IRRESPONSABILI: 

  Rendersi responsabili di negligenze gravi e persistenti, tali da distorcere ripetutamente, seppure involontariamente, i risultati e le conclusioni di una ricerca.

  Operare in modo negligente e inadeguato, commettendo errori ricorrenti e gravi, anche metodologici, nella progettazione e conduzione della ricerca;

  Operare sistematicamente con parzialità e distorsioni nella conduzione di ricerche e nella pubblicazione dei risultati, ma non in modo tale da prefigurare un caso di condotta scorretta.

 

C. Nella pubblicazione dei risultati 

 

CONDOTTE SCORRETTE: 

1.   Plagio: 

  Appropriarsi, intenzionalmente o per effetto di una condotta non diligente, di pubblicazioni altrui, presentandole interamente o in parte a firma di una persona diversa dall’autore; 

  Avvalersi direttamente di parti di testo altrui senza indicare le fonti in nota e/o come citazione; 

  Tradurre integralmente o in parte un testo altrui, senza citarne la fonte; 

  Pubblicare, intenzionalmente o per effetto di una condotta non diligente, idee, dati o risultati altrui nel caso in cui l’attribuzione degli stessi ad altri ricercatori sia documentata e dimostrabile; 

  Non accertare il consenso dei coautori di una pubblicazione prima della sua sottomissione a un editore. 

 

2.   Pubblicazioni multiple:

  Pubblicare risultati identici, o sostanzialmente tali, in articoli multipli, contemporaneamente o dilazionati nel tempo, senza specificare in ciascun caso che si tratta di una ripubblicazione o senza citare le altre pubblicazioni che riportino i medesimi risultati. Ricadono in questa categoria anche traduzioni o riedizioni di articoli in lingue diverse. La comunicazione delle ricerche in diverse lingue è da incoraggiarsi ma qualsiasi traduzione, riedizione e riutilizzo di dati già pubblicati deve essere esplicitata chiaramente.

 

3.   Invio di proposte multiple: 

  Inviare contemporaneamente a più di una rivista scientifica, senza farne esplicita menzione, i medesimi risultati di una ricerca, al fine di incrementare le probabilità di pubblicazione. 

 

4.   Incuria e abuso della firma di un articolo: 

  Attribuire o offrire lo status di coautore di una pubblicazione a qualcuno che non risponda ai requisiti di coautore; 

  Accettare lo status di coautore di una pubblicazione sebbene non si risponda ai requisiti; 

  Negare lo status di coautore di una pubblicazione a qualcuno che risponda ai requisiti; 

  Imporre lo status di coautore di una pubblicazione a qualcuno che non risponda ai requisiti; 

  Negare, celare o omettere il ringraziamento, del contributo di singoli individui nel caso in cui tale contributo risponda ai requisiti; 

  Non comunicare in modo chiaro e trasparente nella pubblicazione, nella sezione dedicata ai materiali e metodi o in quella dei ringraziamenti, l’eventuale uso di servizi professionali di traduzione o redazione. La pratica per la quale la stesura di un articolo scientifico è affidata interamente a scrittori professionali ombra, non altrimenti coinvolti nella ricerca, si configura come esempio di condotta scorretta qualora essa non venga esplicitata nell’articolo stesso, indicando i nominativi delle aziende o dei professionisti interessati; 

  Dichiarare o dare a intendere falsamente che il proprio lavoro è già stato discusso o esaminato da singoli esperti autorevoli, ad esempio facendo un uso ingannevole dei ringraziamenti. 

 

5.   Inadempienza nel correggere e rettificare la propria produzione scientifica: 

  Non chiedere la ritrattazione di un articolo una volta che sia accertata la presenza di dati fabbricati/falsificati o di errori gravi al punto da compromettere la validità dei risultati; 

  Non chiedere la correzione di un articolo una volta che sia accertata la presenza di errori significativi, tali da compromettere la corretta comprensione della pubblicazione o di sue parti rilevanti; 

  Annunciare un risultato o una scoperta senza essere in grado di sostenere tale annuncio con dati o argomenti; 

  Non ritrattare nel modo più ampio l’annuncio di una scoperta una volta che tale annuncio si

sia dimostrato erroneo. 

 

6.   Comportamenti opportunistici e/o abusivi volti a influenzare l’impatto della ricerca.

  Utilizzare direttamente parti di testo proprie già pubblicate senza indicare le fonti in nota e/o come citazione (pratica talora definita auto-plagio); 

  Moltiplicare artificiosamente le pubblicazioni attraverso una suddivisione ingiustificata dei risultati. Per suddivisione ingiustificata si intende una scomposizione eccessiva dei risultati che vada molto oltre una suddivisione naturale e logica e che sia tale da impedire l’accesso completo e la corretta interpretazione dei risultati da parte di terzi; 

  Denigrare o sminuire il contributo portato alle proprie ricerche da ricercatori concorrenti, ad esempio omettendo intenzionalmente di citare i loro lavori nelle proprie pubblicazioni benché tali lavori rappresentino un contributo oggettivamente antecedente e rilevante; 

  Inserire nelle proprie pubblicazioni errori nelle citazioni bibliografiche di lavori di ricercatori concorrenti al fine di limitare l’impatto delle loro pubblicazioni e il riconoscimento del loro contributo da parte della comunità scientifica; 

  Espandere in modo ingiustificato la lista di citazioni di una pubblicazione per incrementare le citazioni al lavoro proprio o altrui o l’Impact Factor di una rivista; 

  Imporre, nel proprio eventuale ruolo di revisore, di direttore o di editore di pubblicazioni scientifiche, la citazione di lavori non essenziali per la pubblicazione, allo scopo di incrementare l’impatto della propria produzione scientifica o di una rivista. 

 

PRATICHE DISCUTIBILI E/O IRRESPONSABILI: 

Non popolare tempestivamente l’archivio istituzionale della ricerca.

 

D. Nelle fasi di valutazione di persone, progetti o pubblicazioni 

 

CONDOTTE SCORRETTE:

1.  Incuria e abuso nello svolgimento del ruolo di revisore o di responsabile/direttore di un gruppo di ricerca: 

  Pubblicare come propri o utilizzare in ogni altro modo senza il permesso esplicito dell’autore testi dei quali si è acquisita la disponibilità in virtù del proprio ruolo di revisore o di responsabile/direttore di un gruppo di ricerca; 

  Emettere giudizi gravemente erronei o del tutto falsi o sbilanciati al fine di ottenere un vantaggio per se stessi o per terzi; 

  Impedire ingiustamente o rallentare intenzionalmente la pubblicazione di un lavoro altrui al fine di ottenere un vantaggio professionale, materiale o personale per se stessi o per terzi; 

  Infrangere l’obbligo di riservatezza verso terzi, tranne nel caso in cui il lavoro sottoposto a revisione paritaria desti il sospetto di condotta scorretta o di altra infrazione. 

 

2.  Incuria e abuso nello svolgimento del ruolo di editore: 

  Selezionare i revisori delle pubblicazioni in base a criteri diversi dalla comprovata competenza; 

  Non valutare con le dovute attenzione, obiettività ed equità le dichiarazioni di conflitti di interesse; 

  Non interpretare in modo imparziale e trasparente le verifiche effettuate sulle pubblicazioni al fine di rinvenire eventuali casi di plagio, falsificazione o fabbricazione di dati; 

  Non gestire in modo imparziale e congruente i casi di denuncia di condotta scorretta; 

  Non tutelare le parti coinvolte in eventuali segnalazioni/denunce di condotta scorretta mediante misure atte a garantire la confidenzialità e a proteggere la reputazione di tutti i soggetti coinvolti. 

 

3.  Cattiva gestione dei conflitti di interesse: 

  Nascondere, parzialmente o interamente, il contributo di un soggetto finanziatore della ricerca o comunque non assicurare trasparenza piena sugli enti finanziatori e le loro finalità; 

  Accettare fonti di finanziamento o ruoli professionali eticamente incompatibili con l’attività di ricercatore secondo criteri e norme che regolano l’istituzione di propria afferenza e il buon andamento della Pubblica Amministrazione; 

  Nascondere in tutto o in parte conflitti d’interesse effettivi o potenziali che possano influire sull’obiettività del proprio lavoro di revisore, quando invece sia prevista la loro esplicitazione. 

 

4.  Falsificazione di credenziali scientifiche nella sottomissione di pubblicazioni o progetti, o nella partecipazione a un bando di concorso: 

  Falsificare parzialmente o totalmente le proprie credenziali scientifiche e i successi professionali in documenti quali ad esempio: 

       Curriculum vitae; 

       Firma e affiliazione indicata nelle pubblicazioni; 

       Note biografiche presentate a congressi; 

       Liste di pubblicazioni e pagine web curate dallo stesso ricercatore. 

  Fornire deliberatamente informazioni erronee all’atto di iscriversi a un concorso o nel fare domanda di assunzione. 

 

PRATICHE DISCUTIBILI E/O IRRESPONSABILI: 

  Rifiutarsi sistematicamente di svolgere il ruolo di revisore paritario. 

  Svolgere il ruolo di revisore paritario con negligenza o parzialità, ad esempio esprimendo giudizi su di un lavoro senza averlo visionato adeguatamente, o per ragioni diverse dal suo valore scientifico; 

  Nello svolgere il ruolo di revisore paritario, tentare di identificare l’autore di un articolo che sia stato anonimizzato dalla rivista o, qualora si venga involontariamente a conoscenza dell’identità dell’autore, non comunicare tale circostanza all’editore della rivista stessa; 

  Tanto nel ruolo di revisore paritario, quanto in quello di editore, nascondere parzialmente o interamente conflitti d’interesse potenziali o effettivi che si ritiene possano influire sull’obiettività del proprio lavoro, benché non sia prevista la loro esplicitazione. 

  Tanto nel ruolo di revisore paritario, quanto in quello di editore, esprimere un parere negativo su una pubblicazione non sufficientemente motivato o tale da non consentire agli autori di poterlo contestare, nonché ritardare senza giustificati motivi la valutazione degli articoli sottomessi; 

− Nella partecipazione a un bando di concorso oppure a un evento scientifico o divulgativo, indicare falsamente come “pubblicato” o “in corso di pubblicazione”, un lavoro che ancora non sia tale, in documenti quali: 

       Curriculum vitae; 

       Firma e affiliazione indicata nelle pubblicazioni; 

       Note biografiche presentate a congressi; 

       Liste di pubblicazioni e pagine web curate dallo stesso ricercatore. 

 

E. Nei rapporti interni alle istituzioni di ricerca, nei rapporti con i colleghi e nella gestione della ricerca 

CONDOTTE SCORRETTE: 

1.   Sabotaggio dei colleghi: 

  Sabotare direttamente le ricerche di colleghi, collaboratori o competitori, ad esempio danneggiando, distruggendo o manipolando materiali, esperimenti, apparati strumentali, documenti, software, dati, informazioni e ogni altro elemento necessario alle loro ricerche; 

  Ostacolare o rallentare direttamente e intenzionalmente il lavoro di colleghi, collaboratori o competitori attraverso azioni deliberate o gravemente negligenti. Tale sabotaggio può configurarsi anche attraverso comportamenti quali ad esempio:

a. Rallentare procedure burocratiche; 

b. Posporre l’invio di materiali essenziali; 

c. Abusare della propria influenza; 

d. Impedire che altri colleghi realizzino la propria ricerca, ad esempio parlandone male sui media, facendo leva su pregiudizi, costumi locali, etc. 

  Ritardare oltre misura il proprio contributo a un articolo o a un libro allo scopo di rallentarne la pubblicazione in quanto indesiderata per interessi personali. 

 

2.   Istigazione, facilitazione, connivenza, omertà:

  Incitare una persona a comportamenti che si configurano come condotta scorretta nella ricerca secondo la definizione e gli esempi dati nelle Linee guida;

  Nascondere o aiutare a celare prove di una condotta scorretta commessa da altri; 

  Non agire una volta che si abbiano fondate ragioni per sospettare un caso di condotta scorretta, in particolare non mettendone a conoscenza i responsabili della struttura di afferenza; 

  Accettare di essere coautori di una pubblicazione di cui si conosca la natura fraudolenta; 

  Venire a conoscenza della natura fraudolenta di una ricerca o di una pubblicazione in cui si è coautori e non agire, informando i responsabili della struttura di afferenza e/o i direttori delle riviste scientifiche interessate nonché gli organi competenti. 

 

3.   Accuse malevole e ostacolo agli accertamenti di condotta scorretta: 

  Formulare intenzionalmente un’accusa infondata di condotta scorretta anche al fine di ottenere un beneficio per sé o per altri o di arrecare danno a terzi; 

  Tentare di confondere o ostacolare indagini su sospetti casi di condotta scorretta nella ricerca; 

  Iniziare, incitare o favorire rappresaglie e ritorsioni nei confronti di coloro che hanno segnalato illeciti ed eventualmente di componenti di commissioni/comitati deputati ad accertare/valutare sospetti casi di condotta scorretta nella ricerca; 

  Violare intenzionalmente le procedure d’indagine stabilite dalla propria istituzione di afferenza. 

 

4.   Uso non trasparente o inappropriato dei fondi di ricerca: 

  Utilizzare i fondi di ricerca in modo non trasparente, non pertinente o con grave negligenza; 

  Utilizzare i fondi destinati alla ricerca in violazione delle procedure o senza opportuna rendicontazione. 

 

5.   Abuso del proprio ruolo: 

  Abusare del proprio ruolo, posizione e influenza per ottenere indebiti vantaggi, beni e favori per se stessi o per terzi oppure per danneggiare colleghi, collaboratori o competitori. 

 

PRATICHE DISCUTIBILI E/O IRRESPONSABILI: 

  Ostacolare, rallentare, o sabotare indirettamente e involontariamente il lavoro dei colleghi attraverso la non-condivisione protratta oltre i limiti professionalmente e scientificamente giustificabili, di dati, metodi, risultati negativi di esperimenti, informazioni su errori metodologici o di altro tipo;

  Manifestare incuria nello svolgimento del proprio ruolo di responsabile/coordinatore di un gruppo di ricerca; 

  Manifestare incuria nel proprio ruolo di mentore e guida per studenti, dottorandi e giovani ricercatori; 

  Intimidire studenti o ricercatori subordinati; 

  Redigere lettere di referenze ingiustamente positive o negative al fine di condizionare impropriamente le opportunità d’impiego del ricercatore menzionato nelle stesse.